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giovedì 22 gennaio 2015

EXPO - Capperi e Radicchio - due pastasciutte -


Penne ai Capperi di Pantelleria
Con EXPO ospitiamo il Mondo in Italia. Milano, cuore affaticato della nostra economia, farà gli onori di casa. Non tollero chi sputa nel piatto in cui mangia e continua a parlare male di EXPO e dell'Italia.
Siciliani mafiosi e milanesi ladri sono stereotipi utilizzati per produrre cattiva pubblicità e fiction di bassa lega. Fare chiacchiera sui disonesti non serve a nessuno, tanto meno serve alla crescita economica, piuttosto guardiamo al passato.
Milano e Torino sono state le principali città che nel dopoguerra ospitarono milioni di emigrati, affamati dal latifondo, dal gattopardismo e dalla indolenza di chi si sarebbe dovuto fare custode delle ricchezze del sud. Vennero deturpate le coste, le campagne diventarono incolte, mentre le politiche agricole per decenni hanno alimentato gattopardismo, indolenza, dando ricchezza al potere arrogante. Nello scrigno del Sud Italia ci sono meno perle di quante ce ne sarebbero potute essere. In ogni caso, è inutile “piangere sul latte versato”, dobbiamo vivere il presente con lo sguardo rivolto al futuro. Il futuro è il Mondo, con tutte le contraddizioni, i difetti, le brutture che noi esseri umani imperfetti sappiamo metterci dentro con paranoica follia, pensando di diventare ricchi, potenti, invincibili. Chi sputa nel piatto in cui mangia deve necessariamente tenere lo sguardo basso e con lo sguardo basso non si va avanti. Alzare lo sguardo, guardare al Mondo e cogliere l'opportunità di un evento come EXPO che, con tutte le brutture che noi piccolissimi esseri imperfetti sappiamo creare, rende Milano, vecchia e affranta capitale economica italiana, padrona di casa del Mondo e la casa che accoglie non è semplicemente Milano, ma la nostra Italia. Ad oggi sono stati venduti quasi otto milioni di biglietti di cui un milione ai cinesi qualcosa vorrà dire. Chi tiene lo sguardo alto rivolto al Mondo vede e vedrà. Gli altri, quelli con lo sguardo basso, incapaci di fare anche una piccolissima azione, continueranno a sputare nel piatto in cui mangiano, discutendo dei difetti e delle brutture dell'Italia e degli italiani, loro esclusi s'intende. I temi di EXPO sono importanti, sprechiamo e non rispettiamo il cibo, troppi sono concentrati a sputare nel piatto in cui mangiano e non riflettono che così facendo il futuro non avrà più sogni.
I capperi di Pantelleria ed il Radicchio trevigiano mi ricordano che dalle Alpi  l'Italia si estende a sud oltre Tunisi, una diversità che è ricchezza da tramandare. Dopo questo sfogo ecco due pastasciutte facilissime e rapidissime dedicate a chi non ha tempo da perdere con le chiacchiere e tiene lo sguardo nel piatto, non per sputarci dentro, ma per cogliere i sapori delle prelibatezze italiane...EXPO compreso.

Penne ai capperi di Pantelleria 
penne 160 gr – polpa di pomodori pelati gr 300 – un cucchiaio di capperi sotto sale di Favignana – aglio rosso di Nubia – prezzemolo - olio extravergine d'oliva – sale

Pelate i pomodori (o usate quelli in conserva) e fateli andare in padella con uno spicchio d'aglio (senza sale!), quando il sugo si è leggermente addensato aggiungere i capperi (lasciandoli con il loro sale) e continuare a cuocere lentamente mescolando di tanto il tanto, per alcuni minuti. Mettere a cuocere le penne. Preparare un trito sottile di prezzemolo, uno spicchio d'aglio ed un pizzico di sale. Scolare le penne al dente, saltarle in padella per far sì che prendano bene il sugo, aggiungere il trito di prezzemolo ed aglio, mescolare e servire.

Fusilli al radicchio rosso di Treviso e provola affumicata delle Madonie (3-4 persone) 
fusilli gr. 250 - radicchio rosso di Treviso gr. 400 – provola affumicata delle Madonie gr 200– aglio – olio extravergine d'oliva – grappa 1 cucchiaio – 2 cucchiaini di zucchero di canna – buccia di limone – sale -

Tagliare a julienne (non troppo sottile) il radicchio, farlo andare in padella con 1 o 2 spicchi d'aglio, 2 cucchiai di olio e sale fino a che non si ammorbidisce; quando comincia appena a rosolare aggiungere lo zucchero, continuare a rosolare e poi sfumare con la grappa. Grattugiare a filo la provola senza eliminare la buccia. Cuocere i fusilli al dente, passarli nella padella con il radicchio, togliere la padella dal fuoco condire con un paio di cucchiai di olio e i 2/3 della scamorza ed una grattatina di buccia di limone. Passare in una pirofila appena unta, cospargere con il resto della scamorza. Fare gratinare e servire dopo alcuni minuti.

Nota alla ricetta
Nota alla ricetta. La bontà delle ricette risiede sempre nella qualità dei prodotti. La base di tutte le pastasciutte, senza nulla togliere al burro buono che a Palermo non si trova facilmente, è l'olio extravergine d'oliva. Ho usato il DOP Valle del Belice prodotto nel comune di Poggioreale da miei carissimi amici,  l'aglio rosso di Nubia, i capperi di Pantelleria, la provola delle Madonie. Se non trovate il radicchio rosso di Treviso IGP potete usare un'altra varietà verificatene il sapore e se necessario aumentate leggermente la quantità di zucchero e sostituite l'olio aggiunto a crudo con del burro fresco e buono, altrimenti meglio l'olio.

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