Sfince è
nome tipico siciliano delle frittelle. Le più note sono le “sfince di San Giuseppe” preparate con uova, strutto e condite con crema di ricotta, una
preparazione costosa che si potevano permettere i nobili della città.
Però la “sfincia” è anche una frittella semplicissima preparata
con farina acqua e lievito cosparsa con zucchero, o miele. Le
“sfince” possono essere anche salate ed avere al loro interno un
pezzetto di acciuga, formaggio fresco, olive, pomodori secchi o
altro. In ogni caso, ricca o povera che sia, una buona “sfincia”deve
fare onore al suo etimo ed essere morbida e porosa come una spugna.
Sfince,frittelle semplici |
Sfince, frittelle semplici
Farina
farina 0 gr 400; acqua gr 150-200; zucchero 1 cucchiaio; lievito di
birra fresco gr 20 (oppure una bustina di lievito secco); olio evo 2
cucchiai; buccia di limone; una presa di sale; olio di semi di
girasole (quello bio a marchio Coop ha un costo contenuto) per
friggere
Sbriciolate
il lievito in una tazza, aggiungete un cucchiaio raso di zucchero, 3
o 4 cucchiai di acqua tiepida (circa 30 °C) assolutamente non
calda, sbattete con una forchetta fino a che non si forma una
schiuma, il lievito sarà così ben attivo. Preparate circa 200 gr di
acqua tiepida, mettete in una ciotola la farina, la buccia di limone grattugiata, una presa di sale, e
mescolate, aggiungete l'olio ed il lievito sciolto in precedenza,
cominciate a mescolare aggiungendo poco per volta l'acqua. Per
ottenere una consistenza mordida ed elastica occorre lavorare bene
l'impasto ed aggiungere altra acqua solo quando la precedente si è
assorbita. La quantità di acqua può anche essere inferiore ai 200
gr.
Occorre
lavorare l'impasto sbattendolo contro le pareti della ciotola, per
circa 10-15 minuti fino a che non si stacca. Ora infarinate la
superficie dell'impasto e formate una palla che metterete a lievitare
coperta con uno strofinaccio (d'inverno meglio mettere anche un
plaid), in un luogo lontano da sfifferi, non è necessario che sia
caldo, deve stare alla temperatura a cui state bene voi. Lasciare
lievitare un'oretta. Quando l'impasto ha quasi raddoppiato il proprio
volume scaldare abbondante olio e friggere pezzetti di impasto grossi
quanto una noce. Girateli con una schiumarola per far sì che dorino
per bene, in cottura il volume deve raddoppiare. Quando sono gonfie e
dorate passate le e frittelle su carta da cucina e poi servitele
cosparse di zucchero, o miele, e se piace cannella macinata o pestata
sul momento.
Nota alla
ricetta
Se
preferite usare il rimacinato di grano duro occorre aumentare il
tempo di lievitazione la quantità di acqua e lavorare almeno per il
doppio del tempo l'impasto. La tecnica che uso per impastare l'ho
descritta nella ricetta delle brioches al grano duro è
importante lavorare bene l'impasto soprattutto quando si usa la farina di
rimacinato di grano duro.
Provate
la versione al cioccolato mettendo al centro dell'impasto, prima di
friggerlo, un pezzetto di cioccolato. Se vi piace il salato
preparatele con un ripieno salato di vostro gusto oppure fate piccole
frittelle (grosse come una nocciola) e spolveratele di sale
aromatizzato al rosmarino, origano, timo o come preferite. Avrete
così degli ottimo stuzzichini da aperitivo che potrete servire caldi
passandoli un attimo in forno prima d servirli.
Per i curiosi. Nei paesi
della Sicilia il giorno della preparazione del pane era una festa,
le massaie oltre alle “muffolette” panini morbidi da condire con
olio e spezie, preparavano le “sfince”. Si preparavano
dall'impasto del pane aggiungendo più acqua ed olio per ottenere una
pasta molto morbida ed elastica, la pasta era messa a lievitare in
una ciotola ben coperta nella stanza del forno. Prima della cottura
del pane si cuocevano le "muffolette", ciò consentiva anche una
verifica del forno. Per le "sfince" invece, l'impasto veniva fritto con
lo strutto (sugna), grasso molto utilizzato per friggere i dolci che,
a differenza dell'olio d'oliva, non trasferisce sapore ai fritti. Se
poi c'era un ospite speciale o per festeggiare una ricorrenza si preparava lo “sfincione”. Ogni massaia ha la sua ricetta ed i
suoi segreti per la preparazione dello "sfincione", ma alla base c'è, oltre ad un impasto perfetto e
soffice, ottima salsa di pomodoro e cipolla, che va cotta con cura e
poi acciughe e caciocavallo, olio extravergine d'oliva abbondante e,
fondamentale, una spolverata di pangrattato per trattenere il
condimento.
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