Due facili ricette per colazione, merenda, dessert o aperitivi originali e soprattutto economici e rispettosi del cibo che non va mai buttato via perciò il pane e la pasta avanzati caramelliamoli ed usiamo l'olio d'oliva extravergine per un croccante profumo! Non trascurate le Note alla ricetta.
Capellini caramellati |
Pane caramellato |
Capellini Caramellati
150 gr di capellini – zucchero di
canna – olio extravergine di oliva - cannella
Cuocere i capellini in acqua appena
salata, scolarli, con una forchetta formare dei nidi
della dimensione voluta, ma non troppo grandi e farli asciugare su uno strofinaccio. Ungere appena i nidi e passarli nello
zucchero di canna da entrambi i lati. Fare scaldare una un padella
antiaderente (con rivestimento antiaderente non graffiato o ceramica)
con il fondo abbastanza spesso.
Quando è ben calda ungerla appena ed
appoggiare i nidi in maniera tale che abbiano abbastanza spazio tra
loro (due in una padella da 22 cm), abbassare la fiamma e fare
caramellare lo zucchero da un lato, girare i nidi e fare caramellare
l'altro lato, aggiungere ancora un po' di zucchero e ripetere
l'operazione, togliere i nidi dalla piastra ed aromatizzarli con la
cannella.
Nidi caramellatura |
Caramellatura dei capellini |
Nidi caramellati |
Se si vogliono preparare dei nidi
piccoli e croccanti, dopo che entrambe le parti dei nidi si sono
caramellati, prima di aggiungere altro zucchero con una forchetta di
legno mescolare bene i capellini, spargerli nella padella e
spolverarli con altro zucchero, farli soffriggere nello zucchero
(attenzione la fiamma deve essere dolce altrimenti lo zucchero
brucia), sempre mescolando. Quando avranno un bel colore dorato,
spegnere la fiamma e con un po' di pazienza raccoglierli a piccoli
nidi e aromatizzarli con un po' di cannella. Con marmellata, ricotta, macedonia, gelato i nidi caramellati stuzzicano la fantasia per inusuali dessert, ma anche per l'aperitivo serviti con cubetti di formaggio, saluti o semplicemente spolverizzarti con curry o aromi a piacere.
Pane caramellato
Pane di un paio di giorni– zucchero di canna - olio extravergine d'oliva - acqua -
Tagliare a fette alte 1-2 cm il pane, bagnarle appena (davvero poco!) in acqua e poi nell'olio da entrambi i lati, infine passarle nello zucchero di canna. Mettere a scaldare una padella antiaderente (con rivestimento antiaderente non graffiato o ceramica) con il fondo abbastanza spesso. Ungere appena la padella e poggiare le fette di pane e farle caramellare da entrambi i lati facendo attenzione che la fiamma non sia troppo alta per evitare che lo zucchero bruci. Le fette caramellate possono essere consumate semplici per la colazione e la merenda o accompagnate a formaggi e salumi per un aperitivo insolito.
Pane di un paio di giorni– zucchero di canna - olio extravergine d'oliva - acqua -
Tagliare a fette alte 1-2 cm il pane, bagnarle appena (davvero poco!) in acqua e poi nell'olio da entrambi i lati, infine passarle nello zucchero di canna. Mettere a scaldare una padella antiaderente (con rivestimento antiaderente non graffiato o ceramica) con il fondo abbastanza spesso. Ungere appena la padella e poggiare le fette di pane e farle caramellare da entrambi i lati facendo attenzione che la fiamma non sia troppo alta per evitare che lo zucchero bruci. Le fette caramellate possono essere consumate semplici per la colazione e la merenda o accompagnate a formaggi e salumi per un aperitivo insolito.
Note alla ricetta
Utilizzo lo zucchero di canna, non solo perchè è più aromatico, ma perchè è più idratato di quello bianco. Vi siete accorti che lo zucchero di canna tende ad aggregarsi? Questo è dovuto alle molecole di acqua che interagiscono con le molecole di zucchero "stanno bene" insieme e formano tra loro dei legani (legami a idrogeno). Quando caramelliamo lo zucchero di canna è "protetto" dall'acqua, quindi caramella più facilmente. Questo è un mio modello, se qualcuno ne vuole proporre qualcuno differente ne sarò felice.
La pasta caramellata si può fare con
altri formati, quindi se avanzate pasta provate a carammellarla, magari aggiungendo spezie anche piccanti, sarà ottina da sgranocchiare con l'aperitivo. I capellini, o capelli d'angelo, dolci fanno parte della
tradizione siciliana, a Catania li chiamano “scuma” e li
preparano friggendo i nidi in olio bollente e li servono caldi con
miele e cannella. Le origini di questo dolce sono arabe ed è
possibile trovare anche nelle nostre città del nord un dolce di
capelli d'angelo e miele, chiamato “kounafa”. Io ne ho acquistato
in un panificio arabo a borgo san San Salvario a Torino, un pezzetto
al costo di soli 50 centesimi. Ringraziamo il processo di evoluzione
culturale che ci permette di apprendere da popoli diversi da noi, e
questo Federico II lo sapeva bene. La cucina siciliana, dimostra le meraviglie generate dalla mescolanza di culture diverse, meraviglie del palato e della vista. Venite quindi a Palermo a rendere omaggio a Federico II, è sepolto in Cattedrale, dove si trovano anche Costanza d'Altavilla madre di Federico II, Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa...la storia di Europa parte da qui. Visitare la cattedrale di Palermo il duomo di Monreale (che in verità è cattedrale in quanto sede vescovile) e il duomo di Cefalù (ma anche Cefalù ha un vescovo!) aiuta a guardare con spirito diverso il le culture che si mescolano.
Il pane caramellato sostituisce molto
egregiamente biscotti industriali e fette biscottate della colazione
del mattino, consente di recuperare il pane avanzato, lo strato di
zucchero caramellato può essere più o meno spesso secondo il vostro
gusto. Caramellato da un solo lato il pane è ottimo per originali tartine
preparate con prosciutto crudo e fichi, o ricoperte da un piccolo strato
di ricotta fresca e un po' di semi di cumino, o anche con pezzetti di
mandorle, noci, nocciole, pistacchi aggiunti nella fase di
caramellatura, o sempre con spezie piccanti di vostro gusto. Servite queste croccanti tartine per un aperitivo con
vino bianco e ghiaccio.
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