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venerdì 14 giugno 2013

Svuotiamo la dispensa! Crema di lenticchie

Gattopardi e Lenticchie

Crema fredda di lenticchie con pik-pak
Un buon piatto parte da buoni ingredienti, che sebbene possano essere stati dimenticati in un barattolo nella dispensa, non tradiscono mai.
Avevo un po' di lenticchie non qualsiasi, lenticchie siciliane, non le più famose (forse) Lenticchie di Ustica, piccolissime, ma le più grandi Lenticchie di Villalba e che mia madre diceva essere le migliori lenticchie della sua infanzia, ed una ragione c'era, infatti fino agli anni Sessanta del secolo scorso, ossia prima di quel boom economico che oggi si dimostra non essere stato così utile alla nostra agricoltura, la Sicilia era la prima produttrice di lenticchie e Villalba, paese in provincia di Caltanissetta, ne produceva la maggior quantità.
Villalba è anche il paese di Calogero Vizzini, detto Don Calò, personaggio che, come tante cose siciliane, sta in una sfera mitologica.
La Sicilia è una strana terra nel suo mescolamento di meraviglie e nefandezze è un luogo che intontisce. In Sicilia si passa dalla realtà al mito; alcuni siciliani diventano Ulisse, che affrontò la malìa delle sirene legato all'albero maestro, altri, come il suo equipaggio, restano sordi. Bisogna partire, lasciare quest'isola, per sfuggire dall'assopimento indotto dal pensiero velleitario che in Sicilia si è personaggi di un mito. Partire per sfatare il peggiore dei miti, quello di gattopadiana memoria, 'se vogliamo che tutto resti com'è occorre che tutto cambi'. Un mito alimentato dal personaggio di un romanzo, un Principe romanticamente snob, con un glamour che piace tanto. 
Il romanzo di Tomasi di Lampedusa è una notevole opera letteraria che contiene sentimenti dell'autore, non è la Sicilia.
L'Orchestra mandolinistica di Lugano suona il Valzer in fa maggiore opera giovanile per pianoforte di Giuseppe Verdi, orchestrata da Nino Rota ed inserita nella colonna sonora del film Il Gattopardo di Luchino Visconti. Anche il film  non racconta la Sicilia ed i siciliani, piuttosto è il racconto del romanzo di Tomasi visto dall'aristocratico Luchino Visconti. 
Il modello gattopardiano di sicilianitudine fa torto a tanti giovani siciliani; a loro il valzer, la crema di lenticchie a chi continua la lettura e vuole scoprire la Sicila




Crema fredda di lenticchie con pik-pak
Lenticchie gr. 200 - 3 pomodori pelati - aglio - basilico - olio e.v.o. 
Le lenticchie non hanno bisogno di ammollo, però io le lascio una mezz'oretta prima di metterle a cuocere, vanno cotte in un tegame non troppo largo e coperte di acqua per circa due dita dalla superficie delle lenticchie, senza sale, che va aggiunto alla fine, a fuoco moderato.
Fare cuocere le lenticchie senza dimenticare di controllarle ed aggiungere eventualumente dell'acqua. Mentre le lenticchie cuociono preparare il
pik-pak
Pelare i pomodori, tagliuzzarli, fare scaldare l'olio in una padella con uno o due spicchi di aglio a fettine che non deve assolutamente scurire, quando l'olio è caldo e l'aglio sfrigola, togliere la padella dal fuoco e (attenzione agli schizzi!) versarvi i pezzetti di pelati. Rimettere sul fuoco e mescolare per favorire l'evaporazione dell'acqua di vegetazione. Alla fine aggiungere una bella manciatina di basilico tagliato grossolanamente, mescolare e spegnere il fuoco.
Continuare la preparazione delle lenticchie.
Mettere due cucchiai di sugo nelle lenticchie, regolare di sale ed entualmente di acqua, alzare il bollore e fare amalgamare il sugo rimescolando bene, spegnere ed aggiungere un paio di cucchiai di olio. Fare raffreddare un po', frullare le lenticchie con in mixer ad immersione e passare in una ciotola, mettere sopra il resto del sugo e decorare con basilico. 
Sevire la crema fredda con fettine di pane tostato.

Nota alla ricetta 
Se si hanno avanzi di verdure: carote, zucca, foglie esterne dell'insalata...si possono recuperare aggiungendole alle aggiungere alle lenticchie. Si può anche fare la crema con avanzi di legumi: fagioli, ceci, piselli...in questo caso però attenzione che occorre mettere a bagno anticipatamente quei legumi che richiedono un ammollo (soprattutto ceci e fagioli), poi si possono cuocere tutti insieme.


2 commenti:

  1. mammarana, io adoro le lenticchie ma non ho mai capito bene come si cucinano...quanto le devo tenere a cuocere? e soprattutto: vanno versate nella pentola quando l'acqua bolle o np?

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    1. Le lenticchie vanno lavate, e messe a cuocere a freddo per 20-30 minuti coprendole con acqua per due dita circa, a metà cottura salare e completare con olio o con un soffritto a piacere. Per una zuppa più densa aggiungere una piccola patata a fettine.

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